E’ giugno. E’ stato un tempo strano questo ultimo mese.
Sembra che l’influenza della Luna abbia generato energie forti e contrapposte allo stesso tempo!
Stanchezza e smarrimento in alcuni casi, nuove consapevolezze in altri.
In tutta questa consapevole confusione ho avuto modo di approfondire il concetto di: “aspettativa”. Dal vocabolario “attesa, essere, stare in…aspettare “.
Mi sono anche imbattuta in un film che mi ha lasciato un grande insegnamento “The Terminal” con Tom Hanks diretto da Steven Spielberg. Lo conosci?
Un uomo, Viktor rimane bloccato nel terminal dell’ aeroporto J.F.K di New York. Non può tornare a casa perché nel suo paese intanto è iniziata la guerra, né spostarsi in centro città, nella Grande Mela perché gli viene negato il visto dallo stato americano.
Nè succederanno tante durante il film ma la cosa più bella è l’atteggiamento con cui Viktor aspetta, aspetta e aspetta ancora. Sceglie di non scappare e rimane, lì. Circondato da persone, dipendenti dell’ aeroporto che diventano la sua famiglia per circa 9 mesi.
Mi chiedo allora quanta motivazione e fiducia serva per scegliere di aspettare, attendere.
E questo la meditazione me lo insegna.
Ho capito che ci vuole il giusto tempo, per tutto. Un “tempo fisiologico”.
Una gravidanza, la nascita di un bambino, la crescita di un albero, una relazione, un progetto.
Ci vuole un tempo maturo anche per accogliere parole, frasi, situazioni.
C’è un ritmo universale che va rispettato, (un po’ come la cottura della pasta, quando la troviamo. Per intenderci!)
C’è un tempo per la consapevolezza, per la crescita interiore, per l’amore. Per prepararci a ricevere il dono riuscendo a coglierne il suo massimo potenziale.
Da qui la frase “il Maestro arriva quando il discepolo è pronto”. “Il Maestro” (inteso come cosa, persona, segnale o evento che l’ Universo sia pronto a mandarci) lo vediamo solo quando siamo pronti col Cuore a riceverlo.
Quando l’aspettativa cessa e la nostra “tazza” personale è pronta a ricevere i doni della Vita.
Oggi è la Tappa Zero del Cammino verso Santiago.
Dopo tanti anni e qualche libro il Cammino mi ha chiamata.
Sono pronta.