” Vivete una vita in cui potete riconoscervi “
Tiziano Terzani
Fa freddo.
La temperatura è scesa a 9°C. Il Cammino aveva promesso che il paesaggio in cima a OCebreiro mi avrebbe fatto dimenticare la fatica della salita per raggiungerlo.
Invece no.
Il villaggio medioevale è immerso in una nuvola anche stamattina mentre lo saluto e mi preparo alla discesa. Una pioggerella fastidiosa ricopre la mantella e passo dopo passo inumidisce anche gli strati sotto, uno per uno, arrivandomi fino alle ossa.
Riesco a scaldarmi solo dopo una breve sosta, nel bar di un paesino, il cui unico abitante credo sia stato il barista stesso.
Davanti al camino acceso la mia mente rivanga vecchie cose passate degli anni in cui mi feci l’unica domanda che mi salvò l’esistenza.
“Sei felice?“
La risposta, ai tempi, era scontata. Erano gli anni in cui cercavo il mio posto nel mondo e camminavo su strade già tracciate, le uniche che credevo possibili, considerate dalla società “ufficiali”. Tanto studio, una laurea ben riconosciuta, un lavoro, ..eccetera, eccetera, eccetera.
Intorno a me percepivo la paura dell’ ignoto, la paura di fare scelte differenti, la stessa paura che mi fa la nebbia sul cammino di stamattina.
“So da dove arrivo. Ma non vedo dove sto andando“.
Come gli anni trascorsi solo una domanda mi ha fatto da bussola oggi. La domanda più sincera e difficile del mondo che la nebbia mi ha ripresentato.
“Sei felice?“
Ho percorso 170 km finora.
Forse la risposta è alla fine del Cammino, o forse è già qui.
Oggi.
Ci sarebbe molto da scrivere di questa giornata, ma rimango solo con una frase che mi rimbomba nella testa:
“Se la risposta è No, il primo passo per esserlo non ti porta da nessuna parte, ma almeno ti toglie da dove sei, per provare a vivere una vita in cui puoi riconoscerti“.
Arrivo così a Triacastela.